Come dice il maestro Micha Van Hoecke “nel danzatore cresce una luce interiore che si alimenta attraverso esperienze vissute”. Questa luce viene sviluppata singolarmente secondo le proprie caratteristiche che vengono attuate tramite le emozioni provenienti dall’anima.
La moglie e musa ispiratrice del maestro, Miki Matsuse, ha raccontato di come il balletto finale di “Le voyage”, nel quale utilizzavano dei bastoni, sia nato da un’esperienza vissuta dal coreografo. Micha infatti trovandosi di fronte ad un’intera sala di persone che camminavano avanti e indietro con delle stampelle, disegnò questa coreografia. Spiega, infatti, che “la danza non è solo fatta da passi accademici”, ma proviene da un’ispirazione talvolta casuale della vita quotidiana, da un semplice gesto, da una parola o da un sentimento.
La vita come la danza diventa una ricerca inesausta e infinita, dove le domande trovano poche risposte definite e anzi sollecitano nuove riflessioni. Nel workshop lo scopo del maestro era di dare un input per sperimentare nuove sensazioni e interpretazioni partendo dalla semplice coreografia, secondo lui infatti bisogna lavorare con costanza per ottenere soddisfacenti risultati. Il lavoro svolto in sala ci ha dato la possibilità di arricchire il nostro bagaglio grazie allo splendido coreografo che rimarrà per sempre un mito nella storia della danza.
Alunne della classe quarta, Liceo Coreutico Gobetti,Genova
Articolo relativo a:
Workshop danza e mito col coreografo Micha Van Hoecke
Teatro Carlo Felice, Sala Regia, ore 15/17 - Genova